Ictus Esami Esterni

 
 
Per diagnosticare gli Ictus si devono fare alcuni esami:
 
 
1) Tac (tomografia assiale computerizzata)
2) RMN (risonanza Magnetica Nucleare) dell'encefalo
3) Angiografia RM
4) Angiografia TC
5) Ecocolor Doppler TSA
6) Doppler Transcranico
 
 
 

TAC (tomografia assiale computerizzata)    

 

 

La tomografia assiale computerizzata (TAC) negli anni settanta ha rivoluzionato la neurologia clinica in quanto per la prima volta era possibile visualizzare con buona risoluzione le strutture nervose del cranio e della colonna vertebrale. La TAC è ancora oggi un esame di routine, perché le macchine sono ormai di vasta diffusione nei centri ospedalieri e perché è rapida ed economica. La TAC è un esame leggermente invasivo, come gli altri esami radiologici che usano i raggi X. È indicata in tutte le situazioni di emergenza (traumi cranici, diagnosi di emorragie, ischemie o tumori, diagnosi nei casi di coma per causa sconosciuta) in cui un esame di risonanza magnetica (RM) non è accessibile o praticabile. Mentre in tali situazioni (in particolare per la visualizzazione di emorragie cerebrali) la TAC può avere vantaggi rispetto alla RM, in molti altri casi è preferibile un esame di RM perché completamente innocuo e di risoluzione notevolmente migliore. La TAC può essere eseguita senza o con iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto, che facilita la visualizzazione di processi infiammatori e di tessuti molto vascolarizzati, come ad es. nel caso di tumori. 

Uno sviluppo nuovo è costituito dalla TAC a spirale, che permette tempi di esame ancora più ridotti, una risoluzione migliore e, con l'uso di un mezzo di contrasto, anche la visualizzazione dei vasi sanguigni del collo e intracerebrali (angiografia TAC, TAC a perfusione). Queste tecniche sono ancora in via di sviluppo, ma grazie a macchine TAC sempre più sofisticate promettono (assieme all'angiografia a risonanza) di essere notevolmente più rapide e meno invasive rispetto all'angiografia a sottrazione digitale (DSA), che è oggi l'esame più comune per definire i processi arteriosclerotici. Saranno utili soprattutto per una rapida e completa diagnosi nei casi acuti di ictus cerebrale.

 
 
 

RMN (risonanza magnetica nucleare)    

 

 

La risonanza magnetica (RM) è oggi l'esame radiologico più importante in neurologia. Dal momento che usa campi magnetici, è completamente innocua e assicura una buona risoluzione delle strutture cerebrali e spinali. Sono ben visualizzati tutti i processi che comportano un'alterazione strutturale del tessuto nervoso come le infiammazioni, le ischemie e la neurodegenerazione della malattia di Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative. È inoltre adatta per una diagnosi precoce di tumori o metastasi cerebrali e nella maggior parte dei casi viene eseguita per confermarne o escluderne la presenza in caso di sintomi sospetti. Inoltre, è usata di routine per la diagnosi di ernie del disco della colonna vertebrale. Processi circoscritti e di minima entità possono comunque sfuggire all'esame di RM, il quale per i suoi elevati costi non è peraltro indicato come esame di routine, senza un concreto sospetto clinico basato sulla storia e sul tipo dei sintomi. La RM può essere eseguita con o senza iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto, che a differenza del mezzo di contrasto usato per la TAC ha pochi rischi o effetti collaterali. Il mezzo di contrasto facilita la visualizzazione di processi infiammatori e di tessuti molto vascolarizzati, come ad es. nel caso di tumori.

Una tecnica speciale consiste nell'angiografia RM, che consente di visualizzare i grossi tronchi arteriosi e venosi extra- e intracerebrali senza la necessità di un mezzo di contrasto. L'angiografia RM può essere sufficiente per visualizzare processi vascolari avanzati come restringimenti delle arterie carotidee accentuati o la chiusura embolica di una arteria intracerebrale; per avere una rappresentazione dettagliata della circolazione molte volte è comunque preferibile un esame radiografico di angiografia con mezzo di contrasto (angiografia a sottrazione digitale, DSA).

Sono in via di sviluppo nuove tecniche di elaborazione dei dati ottenuti durante un esame di RM che possono precocemente visualizzare un disturbo ancora reversibile del tessuto cerebrale (RM a diffusione) o visualizzare un deficit di perfusione (RM a perfusione). In questo modo, nelle unità di emergenza specializzate nella terapia acuta dell'ictus cerebrale ('stroke units') si potrà rilevare ad es. un'ischemia cerebrale prima del danno tissutale avvenuto e si avrà un ulteriore aiuto per decidere sull'applicazione di terapie trombolitiche che devono essere somministrate in una fase precoce dell'ictus cerebrale per essere effettive.

Un altro sviluppo importante della RM è la RM funzionale, in grado di visualizzare con buona risoluzione anche temporale (pochi secondi) un aumento del flusso sanguigno in determinate regioni cerebrali, e con ciò l'attivazione funzionale di determinate regioni cerebrali. La RM funzionale finora non ha impieghi clinici, ma è utilissima per molti studi scientifici che adesso possono determinare la distribuzione delle singole funzioni cerebrali (linguaggio, riconoscimento di figure o facce, musicalità, comportamenti o immaginazione di situazioni particolari).

 

Angiografia

 

L'angiografia a sottrazione digitale (DSA) è ottenuta sottraendo elettronicamente una radiografia senza mezzo di contrasto da una serie di radiografie eseguite dopo iniezione del mezzo di contrasto. In questo modo si evidenziano solo le arterie, mentre il segnale del tessuto viene eliminato. È l'esame che oggi permette la migliore visualizzazione dei vasi cerebrali extra- e intracraniali e una localizzazione e rappresentazione esatta dei processi arteriosclerotici. È particolarmente utile quando sono presenti restringimenti (stenosi) multipli e nella preparazione diagnostica a un intervento di chirurgia vascolare. Comporta un certo rischio di complicanze (disfunzione neurologica transitoria o permanente in 1-2% dei casi), in quanto il mezzo di contrasto viene iniettato direttamente nelle arterie e può causare spasmi vascolari, embolie o reazioni allergiche.

 

 

Angiografia RM

 

 
Che cos'è l'angio RM?
L'angio-risonanza magnetica (angio-RM) è una metodica non invasiva che può avvalersi di diverse tecniche. L'angio-RM consente di studiare i vasi sanguigni, soprattutto quelli arteriosi e meno frequentemente quelli venosi, in un dato distretto corporeo.
 
A che cosa serve l'angio RM?
Può essere utile per identificare e definire un'alterazione vascolare dovuta a stenosi, occlusione, aneurisma o a malformazione.
L'angio-RM può essere effettuata con o senza mezzo di contrasto. Nel primo caso si esegue un'iniezione endovenosa di piccole quantità di mezzo di contrasto paramagnetico (tecnica a bolo di contrasto). Nel secondo caso, per mezzo di sequenze specifiche utili per ottenere indicazioni sulla velocità e sulla direzione del flusso sanguigno.
 
Sono previste norme di preparazione?
Non occorrono norme di preparazione specifiche.
 
Chi può effettuare l'angio RM?
L'angio-risonanza magnetica è innocua, ma in alcuni pazienti è controindicata: portatori di pacemaker e stimolatori cardiaci, clip o protesi vascolari, valvolari o metalliche e nei primi due mesi di gravidanza.
 
L'angio RM è pericolosa o dolorosa?
L'angio-RM è una metodica non invasiva e indolore.
 
Come funziona l'angio RM?
Si esegue come un esame di risonanza magnetica: il paziente è sdraiato supino su un lettino che è parte integrante del macchinario. A seconda della parte del corpo da analizzare, il lettino si sposterà verso il campo magnetico; se necessario verrà prima iniettato un mezzo di contrasto. L'esame può durare dai 20 a 45 minuti.
 
 
 
Angiografia TC
 

 

Che cos’è il mezzo di contrasto?
In TAC viene sostanzialmente utilizzato un mezzo di contrasto in forma liquida che contiene dello Iodio e che viene iniettato attraverso una vena dell’arto superiore (a volte a livello della piega del gomito, altre a livello della mano).
In alcuni casi il mezzo di contrasto iodato viene somministrato anche per bocca la paziente (ad esempio nella colonTAC o in alcuni studi dell’addome).
 
A cosa serve il mezzo di contrasto?
Il mezzo di contrasto iniettato percorre le vene e le arterie dell’organismo per finire anche negli organi e nei tessuti.
Grazie al suo contenuto di iodio (un elemento che assorbe le radiazioni) consente di evidenziare e differenziare arterie, vene, linfonodi ed impregnazioni anomale in genere (esempio le formazioni benigne o maligne).
 
 
Per poter effettuare esami con il mezzo di contrasto è necessario portare con sè il consenso informato compilato con il proprio medico.
 
 
Ecocolordoppler Tronchi Sovraortici
 
 
Che cos'è l'Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici?
 
L'Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici (TSA) è un esame utilizzato per studiare e monitorare i vasi sanguigni (arterie e vene) che nutrono le strutture del capo, e per la diagnosi delle malattie cerebrovascolari. Si tratta di una metodica semplice e non invasiva. 
 
A cosa serve l'Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici?
 
L’Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici è un esame che permette di studiare la morfologia dei vasi (pervietà e calibro), riconoscere le lesioni aterosclerotiche (placche), il conseguente grado di stenosi e il loro evolversi e viene effettuato per escludere la presenza di trombosi venose. L'ecocolordoppler fornisce immagini a colori (rosso e blu) dei flussi venosi e arteriosi evidenziando anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi consentendo di valutarne con precisione l'entità.
L’ecocolordoppler TSA viene richiesto dagli specialisti per l’inquadramento di un paziente a seguito di ictus o TIA, attacco ischemico transitorio, e per la diagnosi di aneurisma. Viene utilizzato anche per lo screening di pazienti con fattori di rishio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, fumo, ecc.).
 
Come si svolge l'Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici?
 
L’Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici non comporta alcun disturbo per il paziente e si svolge come una qualsiasi ecografia.
 
Durata dell’Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici
 
L'Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici dura mediamente 20 minuti.
 
Norme di preparazione dell’Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici
 
L'Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici non prevede alcuna preparazione.
 
Controindicazioni dell’Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici
 
L'esecuzione dell'Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici non ha alcuna controindicazione.
 
 
Ecocolordoppler Transcranico
 
 
 
Che cosa è il Color Doppler Transcranico?
 
L’esame Color Doppler Transcranico è una metodica non invasiva dotata di elevata sensibilità che permette di evidenziare una comunicazione intracardiaca e/o artero-venosa polmonare. In casi selezionati verranno adottate le soluzioni di ”chiusura” del difetto, percutanea (il cosiddetto ombrellino) o chirurgica.
 
La diagnosi è correlata anche all'eventuale esecuzione di ulteriori accertamenti ematochmici e/o strumentali.
 
A che cosa serve il Color Doppler Transcranico?
 
Il Color Doppler Transcranico permette di evidenziare una comunicazione intracardiaca e/o artero-venosa polmonare.
Le soluzioni terapeutiche che vengono adottate sono differenti in relazione a una serie di fattori che lo specialista dovrà considerare:
entità del difetto desunta dal Color Doppler Transcranico
caratteristiche anatomiche del difetto desunte dall’Eco Transesofageo
eventuali difetti emocoagulativi
eventuali ulteriori fattori di rischio trombotico-vascolare
sintomi e/o episodi acuti
esito della risonanza magnetica dell’encefalo.
 
Durata dell’esame Color Doppler Transcranico
 
Il Color Doppler Transcranico dura mediamente 30 minuti.
 
Norme di preparazione del Color Doppler Transcranico
 
Per l'esecuzione del Color Doppler Transcranico viene preparata e somministrata una soluzione “contrastata”, che non è un vero mezzo di contrasto ma semplicemente una miscela formata da soluzione fisiologica (acqua sterile) e piccole quantità di aria e di sangue del paziente in esame. Il sangue ha lo scopo di avvolgere la miscela contenente aria rendendola innocua, formando dei micromemboli artificiali.
 
La miscela una volta somministrata arriverà al cuore destro e, in presenza di un difetto interatriale, raggiungerà l’atrio sinistro e poi l’arteria cerebrale media, vaso che garantisce l’apporto di circa l’80% di sangue al cervello. Con una sonda a ultrasuoni posizionata sull'arteria cerebrale media verranno quindi registrati i microemboli il cui numero e i tempi di presentazione e di registrazione offrono informazioni sulle dimensioni del difetto interatriale e sulla sua gravità.
 
Controindicazioni al Color Doppler Transcranico
 
Non esistono particolari controindicazioni al Color Doppler Transcranico, ma va sempre fatto presente al medico che prescrive l’esame e poi allo specialista che lo esegue un eventuale stato di gravidanza, condizione che, comunque, non impedisce l'esecuzione dell'esame.